Cos'è l'inclusione e in cosa differisce dalla diversità?

Quanto è inclusiva la tua organizzazione? E cosa significa? Diamo un'occhiata da vicino al perché l'inclusione è la chiave per sviluppare una forza lavoro diversa e sana.

CULTURA | 7 MINUTI DI LETTURA

Le persone usano spesso le parole inclusione e diversità in modo intercambiabile, ma hanno significati molto diversi. La diversità riguarda la rappresentanza, mentre l'inclusione è più un senso di coinvolgimento. Insieme formano una combinazione vincente per avere una cultura aziendale.

È molto importante che ogni leader aziendale conosca e comprenda i concetti. Gli studi dimostrano come un equilibrio sano tra persone provenienti da varie esperienze e culture sia un vantaggio per le organizzazioni in termini di successo. Inoltre, questo equilibrio rappresenta meglio una società multiculturale: una priorità per i brand che vogliono essere più vicini ai clienti.

L'ultimo report di McKinsey sulla diversità mostra come le aziende con una maggiore varietà etnica ottengano prestazioni migliori del 36% rispetto a quelle con una minore diversità. Inoltre, le aziende con una maggiore diversità di genere hanno prestazioni migliori del 25% rispetto alle altre.

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Qual è la differenza tra inclusione e diversità?

Qual è la differenza tra inclusione e diversità?

Per capire bene in che modo le organizzazioni possono cambiare, dobbiamo prima di tutto dare un'occhiata più da vicino alle differenze tra diversità e inclusione.

La diversità riguarda la composizione della forza lavoro. Si tratta di riconoscere le differenze tra i dipendenti: età, genere, etnia, religione, disabilità, orientamento sessuale, istruzione o nazionalità. Ogni dipendente dispone di un diverso insieme di pensieri, convinzioni e idee che offre prospettive nuove sul luogo di lavoro.

L'inclusione è più difficile da definire, in quanto è meno visibile. Questa riguarda la valorizzazione e il rispetto delle persone di ogni provenienza e accettare le caratteristiche che le rendono uniche. Quando i dipendenti si sentono valorizzati e apprezzati per quello che sono, danno il massimo a lavoro e si sentono parte dei valori principali dell'organizzazione. Questo può essere solo che un bene per l'azienda.

Per sintetizzare le differenze tra diversità e inclusione in una semplice frase, è forse meglio lasciare la parola a Verna Myers, popolare critica sociale statunitense. "La diversità è quando ti invitano alla festa, l'inclusione è quando ti invitano a ballare" spiega.

Qualcuno direbbe che si tratta di una semplificazione eccessiva di un problema complesso, in quanto non dovresti attendere che qualcun altro ti chieda di ballare. È fondamentale, però, ricordare che la diversità non genera automaticamente un senso di inclusione. Ad esempio, per quanto le donne possano essere ben rappresentate a un alto livello manageriale, potrebbero comunque sentirsi non incluse a causa delle differenze di salario o di una cultura tipica maschile secondo la quale chi vince prende tutto.

Inclusive workplace

Eliminare il malinteso riguardo l'inclusione

Perché la diversità e l'inclusione sono importanti?

Perché la diversità e l'inclusione sono importanti?

Con il 75% delle organizzazioni che dichiara di avere diversità e inclusioni tra le principali priorità, i leader stanno iniziando a credere che queste qualità importino davvero. Dopotutto, possono trarre importanti benefici sul luogo di lavoro. Eccone cinque:

  • Maggiore innovazione

    I team con diversità sono più innovativi e creativi proprio grazie all'insieme di opinioni e competenze offerto da ogni membro. In un ambiente inclusivo, tutti si sentono a proprio agio a esprimersi e condividere le idee. In questo modo, le sessioni di brainstorming e risoluzione dei problemi sono arricchite da nuove prospettive e l'azienda avrà una mentalità moderna.

  • Più talento

    Diversità e inclusione sono qualità che molte persone cercano quando si candidano per una posizione. Di fatto, l'83% dei candidati della Generazione Z dichiara che l'impegno di un'azienda verso diversità e inclusione è importante nella scelta del datore di lavoro.1


    I candidati che valutano se unirsi a un'organizzazione vogliono vedere persone simili a loro nelle posizioni più alte e tenderanno a scegliere un luogo di lavoro con una cultura che valorizza idee e credenze diverse. Dal punto di vista di un datore di lavoro, assumere persone di varie provenienze consente di avere un pool di talenti più ampio dal quale attingere.

  • Dipendenti più felici

    Lavorare in un ambiente che promuove diversità e inclusione aiuta i dipendenti a sentirsi felici e a proprio agio. Le persone soddisfatte sono in genere più produttive e stabiliscono standard lavorativi più alti rispetto ai dipendenti infelici. Le persone che possono essere se stesse ottengono grandi risultati nei loro ruoli e lavorano bene in team. Questo aiuta l'azienda a crescere e raggiungere il massimo potenziale.

  • Clienti più felici

    Dare la priorità a diversità e inclusione non aiuta solo all'interno dell'azienda, ma permette di capire meglio le necessità dei clienti nel mondo reale. Se la diversità è già radicata nella cultura, promuovere l'azienda a clienti di origini diverse è molto più facile. Se l'inclusione è parte della tua strategia aziendale, puoi migliorare la reputazione sia con i clienti che con i fornitori.

La diversità da sola, però, non basta. Di fatto, potrebbe addirittura evidenziare le differenze tra persone, invece di avvicinarle. Inoltre, se non fai attenzione, può diventare un esercizio fine a se stesso in cui ti limiti a distribuire percentuali.

A prescindere dalla diversità di origine, le persone non condivideranno idee ed esperienze se non si sentono incluse. Al contrario, il più delle volte abbandoneranno l'organizzazione e non parleranno bene di te nella loro rete.

Il sondaggio di McKinsey mostra come anche le organizzazioni con diversità abbiano ancora molto da lavorare in termini di inclusione. Lo studio ha rivelato che, per quanto la percezione positiva della diversità sia al 52%, quella dell'inclusione è molto peggiore, ferma al 29%. È un bel divario.

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C'è più bisogno di inclusione e diversità

C'è più bisogno di inclusione e diversità

L'ultimo anno e mezzo è stato uno dei periodi più incerti che l'intera popolazione abbia dovuto affrontare. Questo, però, ha portato a un cambiamento positivo, ovvero la spinta a concentrarsi su diversità e inclusione sul luogo di lavoro.

Abbiamo notato un fondamentale cambiamento culturale che speriamo abbia effetti duraturi. Ecco 5 fattori che hanno contribuito a cambiare il dibattito su diversità e inclusione.

  1. Black Lives Matter

    Le proteste in seguito all'assassinio di George Floyd hanno dato ulteriore urgenza al tema delle continue ineguaglianze nella società. Con l'aumentare delle persone che parlano di razzismo, vedremo più reazioni in seguito a ingiustizie anche a lavoro.


    Il movimento di Black Lives Matter, inoltre, ha attirato l'attenzione sulla mancanza di persone di colore a occupare posizioni importanti all'interno delle azienda. Nel 2020, nessuna azienda Fortune 500 aveva una donna nera al comando. Nel 2021, sono diventate 2: Rosalind Brewer di Walgreens e Thasunda Brown Duckett di TIAA.

  2. L'introduzione del Juneteenth

    Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha firmato la legge del Juneteenth a giugno dello scorso anno, rendendolo una nuova festività federale negli Stati Uniti. Il Juneteenth celebra la liberazione degli schiavi afroamericani. Biden, in una dichiarazione, ha affermato di sperare che segnasse "l'inizio di un cambiamento nel modo in cui ci rapportiamo con gli altri."


    Molti grandi brand hanno reagito alla nuova festività in modo proattivo. L'agenzia pubblicitaria globale WPP ne ha approfittato per finanziare iniziative interne di inclusione per combattere la discriminazione, mentre Facebook ha destinato 2 milioni di dollari a sussidi per il sostegno delle piccole imprese gestite da donne nere.

  3. Innovazioni nell'IA

    In passato, una ricerca online del termine "immagini di mani" avrebbe prodotto risultati prevalentemente di mani bianche, mentre una ricerca di "mani nere" avrebbe mostrato una mano bianca protesa in aiuto di una nera. Un caso analogo sono i siti web aziendali, che mostravano solo uomini bianchi in abbigliamento formale. Questo, ovviamente, faceva sentire escluse le persone in vari settori della società.


    Tradizionalmente, gli algoritmi IA e le pagine web sono stati progettati da uomini bianchi. Non si può dire con certezza che siano prevenuti, ma è semplicemente naturale che includano immagini a loro somiglianza nei materiali IA di loro creazione. I progressi nella tecnologia hanno portato alla nascita di nuovi dibattiti in materia di stereotipi e pregiudizi inconsci. Oggi, le persone rappresentate nelle immagini online e nelle pubblicità sono sempre più diverse.

  4. Microaggressioni e privilegi

    Con il diffondersi di termini come "microaggressione" e "privilegio bianco" nell'opinione pubblica, le persone hanno iniziato a pensare al loro atteggiamento verso le altre.


    Le microaggressioni sono interazioni quotidiane, spesso involontarie, che fanno sentire una persona emarginata, come chiedere a un collega nero da dove viene originariamente. Con "privilegio bianco" si intendono i vantaggi non condivisi con le persone di colore, come non aver paura di essere fermati dalla polizia perché al volante di un'automobile costosa. Per una persona senza disabilità, il privilegio consiste nell'avere accesso fisico a edifici e parcheggi. Le organizzazioni devono sempre pensare a come le loro decisioni e azioni hanno effetto sulle altre persone.

  5. Lavoro da remoto

    La diffusione del lavoro da remoto e da casa ha creato fantastiche opportunità di inclusione grazie agli orari flessibili e all'accesso a un pool di talenti più variegato. Chi non può permettersi un'auto, ad esempio, non deve viaggiare per andare a lavoro. I genitori che lavorano possono organizzarsi e prendersi cura dei figli, mentre le persone con disabilità possono svolgere molte attività direttamente da casa.

“Se la diversità è un invito alla festa e l'inclusione è quando ti chiedono di ballare, l'appartenenza è ballare come se nessuno ti guardasse. ”

DEI: il ruolo dell'equità

DEI: il ruolo dell'equità

Oltre a diversità e inclusione, esiste un altro concetto altrettanto importante perché tutti siano trattati correttamente sul luogo di lavoro: equità.

Le aziende che danno priorità a diversità, equità e inclusione (DEI) hanno ancora più possibilità di attrarre e mantenere persone di talento di gruppi sottorappresentati.

Il concetto di DEI non è nuovo, ma spesso le aziende hanno difficoltà a trovare equità e inclusione. In un luogo di lavoro con diversità, l'equità consiste nel dare giusto accesso e opportunità a tutti i dipendenti in base alle loro necessità individuali. Una persona con disabilità, ad esempio, può avere bisogno di risorse diverse rispetto a una senza disabilità per svolgere la stessa attività. Chiunque deve godere della stessa parità di condizioni e avere le stesse possibilità di successo.

Invita le persone a esporre i loro vari punti di vista. Fai in modo che si esprimano liberamente, senza dover ricevere un invito. Concedi a tutti le stesse possibilità di successo. Generare un senso di appartenenza può trasformare l'intera cultura di lavoro.

Pensala così: se la diversità è un invito alla festa e l'inclusione è quando ti chiedono di ballare, l'appartenenza è ballare come se nessuno ti guardasse.

L'obiettivo è dare alle persone la libertà di essere loro stesse a lavoro, senza il timore di essere giudicate o messe da parte.

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1 "What workforce diversity means for Gen Z", Monster, senza data.
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