Il posto di lavoro democratico

L'autore Ben Eubanks esplora come e perché un posto di lavoro democratico potrebbe favorire il senso di appartenenza e l'innovazione nella tua organizzazione

CULTURA | 6 MINUTI DI LETTURA
A democratic workplace - Workplace from Meta
Ben Eubanks
Chief Research Officer, Lighthouse Research & Advisory
"Il database delle grandi idee."

"Il database delle grandi idee"

È un titolo ambizioso, non è vero? Quando ricoprivo il ruolo di capo delle funzioni HR per un'azienda specializzata in software e in servizi di formazione, avevamo creato una sede per raccogliere le idee e i suggerimenti dei dipendenti. Si trattava di un luogo per raccogliere i loro input, come una normale cassetta dei suggerimenti, ma ogni idea doveva essere sottoposta a una serie molto specifica e trasparente di punti decisionali e di modifiche perché fosse presa in considerazione.

Nel periodo in cui ho lavorato lì, questo metodo ha fatto emergere molte idee. Certo, alcune erano banali. Un cestino più grande in cucina? Va bene, mettiamolo. Ma altre andavano ben oltre questo. Uno dei membri del nostro team ha suggerito di cambiare il modello di prezzo per una delle nostre offerte, in modo da ridurre i costi di sviluppo e aumentare le vendite. Quella decisione, una volta implementata, ha portato a un flusso di entrate da milioni di dollari per la nostra azienda.

Scopri in che modo i leader HR globali creano la cultura aziendale

Scarica questi 6 consigli di esperti per scoprire il nesso tra coinvolgimento dei dipendenti e cultura aziendale.

La conclusione più importante che ho tratto da quell'esperienza non sono stati i risultati che abbiamo ottenuto, anche se nel loro complesso sono stati importanti. La lezione più grande è che le persone vogliono essere ascoltate. Vogliono essere prese in considerazione e vogliono che si dia importanza alle loro idee.

Nel mondo lavorativo odierno, mettere in pratica il concetto di democrazia può contribuire a portare nuove idee e innovazioni, ma anche ad assicurarsi che le persone sviluppino un potente senso di appartenenza e di cultura aziendale.

Cosa serve per creare un posto di lavoro democratico

Cosa serve per creare un posto di lavoro democratico

Il successo non arriva semplicemente aprendo una cassetta dei suggerimenti fisica o digitale. Se desideri veramente che ci sia un impegno a livello aziendale per mettere in pratica l'idea di imparzialità, apertura e rispetto reciproco, devi partire dall'alto. Nel suo libro "The Front Line Leader", Chris Van Gorder, CEO di Scripps Health, parla del concetto di leader "fly-by".

Molti di noi hanno vissuto un'esperienza simile al lavoro: un capo distaccato, distante, che passa per caso una volta ogni tanto solo per dare un'occhiata alla cassetta dei suggerimenti, anche se in realtà non gli interessa ciò che succede o ciò che gli altri hanno da dire. Nell'esperienza di Van Gorder, i leader che danno spazio alle idee dei dipendenti solo occasionalmente danneggiano il team, perché ricordano ai dipendenti quanto è raro che si facciano vedere.

Al contrario, un posto di lavoro democratico richiede leader che abbiano a cuore e che tengano alti gli standard di fiducia, affidabilità e trasparenza. Questi leader non si aspettano che gli altri facciano ciò che loro stessi non fanno in prima persona. Riescono nella loro impresa perché optano per un atteggiamento aperto, in cui condividono le informazioni che possono diffondere. Nella nostra ricerca abbiamo sviluppato un framework per la trasparenza che si inserisce bene in questo contesto. Il framework PRESS è una guida per i leader che desiderano applicare apertura e imparzialità a livello pratico all'interno delle loro aziende. I fattori chiave:

Processo: definire chiaramente i processi contribuisce a evitare un approccio poco trasparente in cui nessuno ha fiducia nei risultati o nelle decisioni.

Portata: stabilire una serie di aspettative o di paletti per le decisioni che tutti possano comprendere.

Equità: fare in modo che l'imparzialità sia prioritaria. Tutti all'interno dell'azienda dovrebbero vedere, sentire e sperimentare questo impegno in modo chiaro.

Elasticità: cercare sempre qualcosa da condividere. Non è possibile rinunciare alla trasparenza, a meno che non vi sia una ragione chiara e convincente per cui farlo porterebbe più danni che benefici.

Interazione: chiedere feedback e input ai dipendenti aiuta a garantire che l'obiettivo dell'imparzialità sul posto di lavoro sia sempre in primo piano.

“Un posto di lavoro democratico richiede leader che abbiano a cuore e che tengano alti gli standard di fiducia, affidabilità e trasparenza.”

I leader che applicano questo framework non solo fanno in modo che ci si aspetti apertura e trasparenza, ma i dati indicano che questi due fattori incentivano la fiducia e l'impegno nella forza lavoro (fattori legati a loro volta al mantenimento, alla performance, alla produttività e ad altre metriche positive).

A proposito di metriche positive, prendiamo spunto da chi ha ottenuto buoni risultati in ambito pubblico. Di recente Alex Smith, Direttrice HR della città di Memphis, mi ha detto che uno dei più importanti fattori di successo per il raggiungimento degli obiettivi del suo dipartimento nel corso del suo mandato è stato avere obiettivi chiari.

Dice: "Quando ho assunto questo ruolo, [il Sindaco e io] abbiamo definito in modo estremamente chiaro non solo il mio obiettivo, ma anche il mio scopo come leader. Penso sia importante che i professionisti HR comprendano appieno le esigenze basilari dell'organizzazione di cui fanno parte e lo scopo e il ruolo che loro stessi ricoprono all'interno di tale organizzazione."

Tutto dipende dallo scopo che i leader pensano di avere sul posto di lavoro. Si tratta quindi di creare un posto di lavoro in cui le persone si sentano importanti e apprezzate e disposte a fare del loro meglio? Se è così, è necessario esprimere in modo chiaro questo obiettivo e il nostro impegno per trasformarlo in realtà.

È una formula che porta al caos o che favorisce l'impegno?

È una formula che porta al caos o che favorisce l'impegno?

Possiamo ammettere che l'idea di gestire un posto di lavoro democratico in cui tutti vengono ascoltati potrebbe sembrare il preludio del caos. Dopotutto, i nostri dati ci dicono che i dipendenti hanno priorità molto diverse quando si tratta di lavoro. Alcuni hanno a cuore i rapporti, altri l'equilibrio tra lavoro e vita privata e altri ancora la mobilità professionale. In effetti, oggi non esistono due fasce d'età sul posto di lavoro che concordino su quali siano le due priorità più importanti! In questo caso, cosa c'è di diverso?

Proprio come in ogni democrazia, i datori di lavoro hanno tempo, risorse e attenzione limitati. Tuttavia, nelle nostre ricerche vediamo sempre che le decisioni prese a livello aziendale spesso non tengono conto della voce dei dipendenti, che dovrebbe avere un peso notevole. Questo perché quando qualcuno è in grado di farsi ascoltare, si impegna molto di più per raggiungere il risultato.

Questo non è solo un'ipotesi, ma è ciò che indica la ricerca. Nel mio libro ho citato un affascinante progetto di ricerca che si inserisce molto bene in questa conversazione. Lo studio condotto qualche anno fa aveva come obiettivo di indagare la fiducia rispetto alle raccomandazioni degli algoritmi. I ricercatori hanno scoperto che gli esseri umani non sempre si fidano in prima battuta delle raccomandazioni di un algoritmo. Tuttavia, se una persona ha la possibilità di includere le proprie idee, priorità o preoccupazioni nell'algoritmo decisionale, è molto più probabile che creda e sostenga il risultato, anche se la raccomandazione dell'algoritmo non cambia!

Tutto questo si riduce al fatto che ognuno di noi ha l'innato desiderio di far sentire la propria voce. Se ti è mai capitato di prepararti per dire la tua in una riunione, anche se sapevi che farlo non avrebbe cambiato la decisione finale, sai di cosa sto parlando. Vogliamo dire ciò che pensiamo e farlo sapere agli altri. Come ha detto di recente il CPO di un'azienda tecnologica, "tutti vogliamo essere visti, ascoltati e riconosciuti."

Non perderti le novità

Ricevi le ultime notizie e gli insights dal personale operativo.

Inviando questo modulo, accetti di ricevere comunicazioni e-mail relative alle iniziative di marketing da Facebook, tra cui notizie, eventi, aggiornamenti e promozioni. Puoi revocare il consenso e decidere di annullare l'iscrizione a questo servizio in qualsiasi momento. Confermi inoltre di aver letto e accettato le condizioni sulla privacy di Workplace.

Considerazioni sulla diversità, l'equità e l'inclusione nella democrazia sul lavoro

Considerazioni sulla diversità, l'equità e l'inclusione nella democrazia sul lavoro

Le conversazioni sulla creazione di ambienti di lavoro inclusivi sono spesso incentrate sull'essere "la migliore versione di sé al lavoro." A questo punto è diventato quasi un cliché, ma voglio spiegarmi meglio.

I neuroscienziati sanno che il nostro cervello è abituato a rilevare il pericolo. È una caratteristica innata, ma è importante capire che questo processo ha un peso sul nostro carico mentale. Quando ci presentiamo in un posto di lavoro in cui sentiamo che la nostra voce o il nostro voto non contano, il nostro cervello percepisce un pericolo. Al contrario, quando lavoriamo in un luogo in cui possiamo condividere idee, apportare innovazioni e, in generale, essere ascoltati e inclusi, sblocchiamo quella parte del nostro cervello che si preoccupa del pericolo. Con questa sicurezza psicologica possiamo dare davvero il meglio di noi stessi al lavoro.

Concludo con un'ultima argomentazione. Nel libro "The Difference", Scott Page analizza le ricerche che evidenziano come la diversità all'interno del processo decisionale influenzi i risultati. Tuttavia, potrebbe non essere ciò si pensa. Le ricerche dimostrano che, se ci sono individui diversi nella stanza quando si prendono delle decisioni, anche se non dicono nulla, le altre persone all'interno della stanza prenderanno decisioni diverse a causa della presenza di qualcuno che ha un aspetto diverso, che parla, agisce e/o pensa in modo diverso.

Ovviamente vogliamo che tutti dicano la loro (e che si sentano a proprio agio nel farlo), perché è questo il nocciolo della questione. Ma il risultato è importante: quando la voce di tutti è considerata degna di essere inclusa nei processi decisionali, si prendono decisioni diverse.

Come è stato spesso detto, "nessuno di noi è intelligente come tutti noi", e riuscire a sfruttare la creatività, l'energia e la concentrazione di ogni singola persona sul posto di lavoro è un obiettivo nobile e degno di nota. La democrazia sul lavoro è un concetto potente, che i datori di lavoro più lungimiranti intendono sfruttare per distinguersi e differenziarsi, nella speranza di attirare e trattenere la forza lavoro migliore.

Il futuro delle competenze

Per ulteriori approfondimenti, guarda questa clip video in cui Ben parla della natura umana delle competenze nell'era digitale. Oppure guarda il video di 30 minuti della nostra chiacchierata informale in cui parla delle competenze per il futuro del lavoro.

Argomenti correlati

Perché la diversità e l'inclusione sono importanti?

Scopri di più
Questo articolo ti è stato di aiuto?
Grazie per il tuo feedback

Argomenti correlati

Perché la diversità e l'inclusione sono importanti?

Scopri di più

Post recenti

Cultura | 11 minuti di lettura

Cultura del luogo di lavoro: come creare una cultura positiva e aumentare la produttività

La cultura dell'ambiente lavorativo è sempre più importante in un mondo caratterizzato dal lavoro da remoto e ibrido. Scopri in cosa consiste la cultura di Workplace e come migliorarla.

Cultura | 8 minuti di lettura

Cosa sono i valori aziendali e perché sono importanti?

I valori aziendali guidano i dipendenti e generano fiducia nei clienti. Scopri come sviluppare e comunicare i valori della tua organizzazione.

Cultura | 8 minuti di lettura

I 4 tipi di cultura aziendale: qual è quella migliore per la tua azienda?

L'identità della tua organizzazione è una combinazione unica di culture aziendali. Ecco come identificarle e sfruttarne i punti di forza.