Chiedi a Ronald Schellekens che mestiere fa e ti darà una risposta apparentemente semplice. "Sono responsabile delle risorse umane", dice. Come se essere incaricato di connettere più di 100 000 dipendenti all'interno di Vodafone fosse cosa facile.

Forse è una cosa facile. Dopotutto, connettere le persone è lo scopo di Vodafone. Quelli, però, sono clienti. Connettere i dipendenti è tutt'altra faccenda. Ed è qui che entra in scena Workplace.

"Qualche tempo fa, il CEO di Vodafone ha lanciato una sfida alla funzione delle risorse umane. Ci ha chiesto: "Come si fa a offrire un'esperienza fantastica ai dipendenti dal punto di vista digitale?". I dipendenti non vivono l'azienda solo da una prospettiva fisica, che si risolve nello stare in ufficio, ma anche sul piano digitale, attraverso gli strumenti e la tecnologia. Era quindi necessario digitalizzare questa esperienza".

"Workplace fa sembrare una grande azienda molto piccola perché permette di entrare immediatamente in contatto con persone affini in tutto il mondo. È una cosa fantastica."

Ronald ha seguito le orme di tutti i bravi pionieri dei secoli precedenti: ha rivolto lo sguardo a ovest. Nel "nuovo mondo" della California. E anche se non ha trovato l'oro, ha scoperto l'equivalente in termini digitali.

"Abbiamo incontrato il personale di Facebook", afferma Ronald, "e abbiamo scoperto Workplace. Molti dei CEO che erano con noi erano davvero entusiasti, tanto che il reparto delle risorse umane ha deciso: 'Bene, cerchiamo di promuovere questo strumento e facciamolo in fretta'".

Anche se Vodafone ha ancora "molta strada da fare" nel suo percorso su Workplace, Ronald è chiaro sugli effetti ottenuti finora. "È un mondo molto più connesso, molto più legato alle emozioni", afferma. "Fa sembrare una grande azienda molto piccola perché permette di entrare immediatamente in contatto con persone affini in tutto il mondo. È una cosa fantastica".