Leadership relazionale: è possibile che i leader prestino troppa attenzione alle relazioni?
Cosa si intende quando si parla di leadership relazionale? Perché rappresenta una scelta positiva? È possibile applicarla in modo eccessivo?
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Cos'è la leadership relazionale?
La leadership relazionale è incentrata sulle relazioni e sulle competenze delle persone, come negoziazione, persuasione e comunicazione. La definizione è associata al professor MS Rao, esperto di direzione. Considerato il "padre della leadership relazionale", ha affermato che questo tipo di leadership è adatto soprattutto per dirigere ambiziosi lavoratori della conoscenza nei luoghi di lavoro tecnocratici moderni. Ha inoltre identificato 11 attributi della leadership relazionale, le cosiddette "11 C", che includono carattere, carisma, coscienza, comunicazione, coraggio, convinzione e coerenza.
Questa leadership è spesso contrapposta alla "leadership tecnica", considerata più rigida, pressante e incentrata sulle attività, quindi più autocratica. In realtà, non esistono solo due modalità di direzione polarizzate. I leader possono adottare diversi stili, che includono approcci trasformativi, deleganti, partecipativi o autorevoli (anziché autoritari).
Molti elementi di questi altri stili di leadership sono presenti nella leadership relazionale. La leadership partecipativa, ad esempio, è incentrata sulla comunicazione e coinvolge i dipendenti nel processo decisionale, mentre la leadership di servizio si basa sulle esigenze delle altre persone.
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Perché adottare una leadership relazionale?
Le aspettative dei dipendenti sono cambiate. Ora vogliono lavorare perseguendo uno scopo e richiedono a leader e organizzazioni di adottare comportamenti più etici e sensibili. Si aspettano che i datori di lavoro prestino maggiore attenzione ai problemi legati, ad esempio, alla salute mentale e il 77% dei datori di lavoro ritiene che i dipendenti desiderino un approccio più efficace a diversità, equità e inclusione. Ecco perché qualità umane come l'intelligenza emotiva sono ormai essenziali per la leadership moderna.
Uno stile di leadership più incentrato sulle relazioni, che considera importanti empatia e coerenza, può inoltre risultare utile in periodi di cambiamento e incertezza per osservare come i dipendenti affrontano sfide quali la pandemia di COVID-19 e l'aumento del costo della vita. La leadership relazionale è associata anche a un approccio più olistico all'integrazione nel lavoro delle personalità e delle passioni delle persone, anziché tenere rigidamente separate l'identità e la vita privata da quella professionale.
Tutto questo sembra supportare l'idea che la leadership relazionale debba essere lo stile di leadership moderno predefinito. Ma davvero rappresenta sempre l'approccio giusto o esistono situazioni in cui può rivelarsi controproducente?
Competenze di leadership tecnica e relazionale
Per coinvolgere e motivare i team e guidare le proprie organizzazioni, i leader di oggi hanno bisogno di numerose competenze di leadership relazionale.
Assertività
Spesso si commette l'errore di pensare che la leadership relazionale sia blanda e inefficace e che i leader che l'adottano siano deboli. Invece una delle sue competenze essenziali è l'assertività. Tutti i leader hanno lo stesso obiettivo: fare in modo che il lavoro sia svolto. La differenza è che i leader relazionali raggiungono questo risultato comunicando in modo educato e attento, anziché ordinare alle persone di portare a termine le attività loro assegnate.
Comunicazione
La capacità di comunicare, inclusa da MS Rao nelle 11 C della leadership relazionale, è considerata una competenza essenziale, soprattutto per tenere unite le persone in un'epoca di lavoro ibrido e team distribuiti. Dall'altro lato, una scarsa comunicazione può costare cara alle aziende. Secondo Forbes, il 50% dei lavoratori sostiene che l'inefficacia della comunicazione ha influito negativamente sulla soddisfazione lavorativa e il 42% dichiara che ha aumentato il livello di stress.
Cura delle relazioni
Poiché la leadership relazionale è orientata alle persone per favorire il cambiamento comportamentale, la capacità di promuovere rapporti solidi è fondamentale. I leader devono dedicarsi a creare fiducia e offrire elogi e rassicurazioni. Approfondire la conoscenza dei dipendenti consentirà ai leader di formare team efficienti. Inoltre, concentrarsi sulla creazione di relazioni permette di ridurre al minimo i conflitti sul luogo di lavoro.
Ascolto
Possedere buone doti di ascolto è essenziale per una leadership efficace. Avere la certezza che le persone si sentano libere di esprimere la propria opinione e agire basandosi sul feedback e sui suggerimenti ricevuti offre alle organizzazioni diversi punti di vista e nuove idee. Questa è una competenza trasversale che i leader devono tenere in grande considerazione. Secondo uno studio, infatti, il 63% dei dipendenti ritiene che responsabili e datori di lavoro abbiano ignorato la loro voce e il 34% preferirebbe cambiare team o lasciare il lavoro piuttosto che esprimere le proprie preoccupazioni alla dirigenza.
Dimostrazione di empatia
Provare empatia, dimostrando di comprendere le esigenze, i punti di vista e le emozioni delle altre persone, non solo permette di creare un luogo di lavoro più rispettoso e attento, ma influisce anche sull'innovazione e sulla motivazione dei dipendenti. Secondo uno studio condotto da Catalyst, il 61% delle persone che collabora con senior leader estremamente empatici dichiara di aver raggiunto un maggior livello di innovazione sul lavoro, contro un 13% delle persone con leader meno empatici. Le dimostrazioni di empatia sono inoltre molto apprezzate: l'88% dei lavoratori intervistati da EY ha affermato di avere la sensazione che la leadership empatica abbia contribuito a fidelizzare i dipendenti.
Persuasione e negoziazione
Diversamente dai leader autocratici, il leader relazionale non si limita a ordinare ai dipendenti di seguire le sue indicazioni o il suo modo di pensare. Ecco perché è importante sviluppare capacità di negoziazione e persuasione. Inquadrare i problemi sottolineandone i vantaggi, porre le domande giuste, offrire possibilità di scelta e ascoltare le diverse opinioni sono tutti aspetti della negoziazione e della persuasione che consentono di ottenere risultati ottimali.
Autonomia
I leader relazionali offrono ai dipendenti i mezzi per sfruttare al meglio le proprie capacità. Avere abbastanza fiducia da delegare attività e responsabilità è una parte essenziale di questo stile di leadership. Se alle persone viene consentito di gestire autonomamente il proprio lavoro e di esserne responsabili, acquisiscono nuove competenze e maggiore sicurezza.
Ecco perché le competenze di leadership relazionale sono così importanti. Esistono tuttavia alcune situazioni, soprattutto se è necessario svolgere un'attività specifica, in cui le competenze di leadership tecnica possono rivelarsi essenziali. Queste sono spesso associate a competenze più manageriali, come gestione dei progetti, presentazione e pianificazione. Quando bisogna raggiungere un determinato obiettivo, sono i leader a stabilire la direzione da seguire e ad assegnare le attività in modo da ottenere il risultato previsto in modo efficiente.
A tale scopo, è importante creare il giusto equilibrio tra leadership tecnica e relazionale e applicare le varie competenze a seconda delle necessità.
È possibile che i leader prestino troppa attenzione alle relazioni?
Una leadership basata solo su comandi e controllo, in cui il leader è una figura autoritaria, remota e inflessibile è semplicemente impensabile nella maggior parte dei luoghi di lavoro moderni. Tuttavia, alcuni commentatori hanno evidenziato i rischi legati all'adozione dello stile di leadership relazionale.
Uno di questi è che può non essere compatibile con la personalità di tutti i leader. Alcuni sono più riservati e meno collaborativi di altri, ma questo non li rende necessariamente cattivi leader. Può essere che ritengano altri stili di leadership, ad esempio quella autorevole o strategica, più adatta a loro e alle loro organizzazioni.
Un altro rischio della leadership relazionale è l'attribuzione di un valore eccessivo ai rapporti personali. Questo potrebbe infatti portare i leader a temere di dire cose impopolari, prendere decisioni difficili o insistere a seguire una determinata direzione per paura di perdere l'approvazione altrui. Le organizzazioni potrebbero intraprendere percorsi sbagliati con conseguenze anche gravi a livello generale e per i profitti.
Un altro fattore di rischio è la cosiddetta positività tossica. Uno dei punti di forza della leadership relazionale è la sua capacità di promuovere comportamenti positivi in grado di trasformare il luogo di lavoro. Tuttavia, se i leader evitano il conflitto a tutti i costi, le persone potrebbero fare altrettanto e nascondere o negare i problemi. Si creerebbe così una situazione in cui tutti fingono che le cose vadano bene nonostante la presenza di gravi difficoltà.
Infine, una leadership non abbastanza assertiva potrebbe rivelarsi inefficiente, perché non chiarirebbe cosa ci si aspetta dalle persone, non correggerebbe gli errori e non risolverebbe rapidamente eventuali conflitti.
Vantaggi della leadership relazionale nel luogo di lavoro
L'adozione di competenze di leadership relazionale nel luogo di lavoro comporta notevoli vantaggi. Può creare una cultura in cui le persone sono comprensive, attente e rispettose le une con le altre, con un conseguente aumento della coesione del team e della sensazione di appartenenza.
Un leader che ascolta incoraggia la condivisione di idee innovative, assicurando così alla propria organizzazione un vantaggio competitivo. Inoltre, considerata l'importanza che i dipendenti attribuiscono alle competenze umane, risulterebbero facilitate anche attività quali reclutamento, mantenimento e coinvolgimento.
Non dobbiamo tuttavia dimenticare che l'assertività è fondamentale e che le competenze relazionali non sono sinonimo di debolezza. Indipendentemente dallo stile prescelto, tutti i leader devono dirigere l'organizzazione in base alla propria visione e stabilire direttive chiare per condurla al successo.