Quali saranno le tendenze dello smart working che probabilmente caratterizzeranno il 2023? Lavoreremo di più da casa o l'ufficio tornerà a essere il centro della vita lavorativa? Scopriamolo insieme.

Da anni si sente parlare di un passaggio in massa allo smart working, che in realtà non è mai avvenuto.

Ostacoli come l'inefficienza delle tecnologie e la mancanza di un contatto faccia a faccia sembravano insormontabili per un cambio radicale. Tuttavia, durante la pandemia tali barriere sono crollate e i lockdown e il distanziamento sociale hanno catapultato circa 557 milioni di persone in casa a lavorare da remoto.

Anche se con l'affievolirsi della pandemia si iniziano a notare i primi segnali di un ritorno alla "normalità" pre-COVID, e anche se lo smart working non uscirà di scena, potrebbe assumere forme diverse.

Non tutte le organizzazioni sono così entusiaste dello smart working. Mentre alcuni dipendenti non vorrebbero tornare in ufficio, altri hanno scoperto che il lavoro full time da casa (qualcosa che non sarebbe mai stato perfetto) alla fine non fa per loro.

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Qual è la percentuale dei lavori da remoto?

Qual è la percentuale dei lavori da remoto?

Se fai un lavoro da impiegato, sicuramente ti è capitato di pensare che è un lavoro che si può fare anche da casa. Durante la pandemia c'è stato, indubbiamente, un considerevole passaggio allo smart working.

Nel Regno Unito, ad esempio, nel 2020 il 36% dei dipendenti ha lavorato in parte da casa, mentre nel 2019 solo il 9%. Negli Stati Uniti, prima della pandemia solo il 7% dei dipendenti lavorava regolarmente da casa, mentre il 36% afferma di aver usufruito del telelavoro a causa della pandemia.

Tuttavia, i dati dipendono dal settore. Nel settore dei servizi, ad esempio personale dei supermercati, parrucchieri, elettricisti e infermieri, non esiste l'opzione dello smart working. Un sondaggio di Fortune 500 Executives rivela che probabilmente sarà così anche in futuro.

Ad esempio, solo il 15% del personale sanitario si aspetta di lavorare da remoto a tempo pieno dopo la pandemia, mentre nel settore IT il numero sale al 40%. Pertanto, le aziende che hanno personale che rientra in ufficio, che lavora da remoto o svolge un lavoro operativo devono affrontare la sfida di ristabilire i legami culturali tra questi team distribuiti.

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Lo smart working continuerà nel 2023?

Lo smart working continuerà nel 2023?

È impossibile dire con certezza cosa accadrà quest'anno, ma le misure adottate dalle organizzazioni ci danno un'idea di quello che ci possiamo aspettare. Diverse organizzazioni di alto profilo hanno accolto con entusiasmo lo smart working, così tanto da renderlo l'opzione predefinita.

  • Una compagnia assicurativa statunitense ha annunciato di voler ridurre i suoi 20 uffici a quattro

  • Nel 2020, Shopify ha annunciato che è un'azienda "digitale per impostazione predefinita" e che la maggior parte del suo personale lavorerà permanentemente da remoto

  • Dropbox sta diventando un'azienda virtual-first, con lo smart working come opzione predefinita

  • LinkedIn permetterà alle persone di scegliere tra lo smart working e un'opzione ibrida

Tuttavia, non tutti sono entusiasti dello smart working. Il CEO di Goldman Sachs, David Solomon, ha descritto lo smart working come "un'aberrazione che correggeremo il prima possibile". Sono inoltre stati segnalati casi di impiegati statali inglesi per i quali è prevista una riduzione dello stipendio se non rientrano in ufficio.

La cultura è un elemento chiave per le organizzazioni che desiderano riportare i lavoratori in sede per la maggior parte del tempo. C'è la preoccupazione che lo smart working non sia adatto all'ethos di questi luoghi di lavoro. Inoltre, si teme che i nuovi lavoratori, i più giovani, saltino la procedura di apprendistato che non è replicabile virtualmente.

Nonostante i fatti dimostrino il contrario, c'è ancora la sensazione che i leader aziendali non riescano a fidarsi dei lavoratori da remoto, perché temono che non facciano il loro lavoro, oltre a nutrire preoccupazioni sulla produttività generale.

Tuttavia, le organizzazioni che sono passate completamente allo smart working sperano di usufruire dei potenziali vantaggi: pool di talenti più ampio per le assunzioni, maggiore sostenibilità e meno sedi da mantenere.

In futuro lavoreranno tutti da remoto?

In futuro lavoreranno tutti da remoto?

Nel futuro dello smart working, è possibile che più persone lavorino da casa. Tuttavia, è improbabile che questo varrà per tutti, semplicemente perché per alcuni lavori non è possibile, ad esempio i lavori che richiedono macchinari specialistici o contatto personale.

McKinsey afferma: "Il potenziale dello smart working si concentra tra lavoratori altamente istruiti e competenti in pochi settori, occupazioni e aree geografiche".

La scelta dello smart working è strettamente legata anche al reddito. Durante la pandemia, le famiglie con un reddito più basso erano meno propense a passare al telelavoro. Inoltre, su una scala più grande, è probabile che i Paesi con reddito più alto abbiano una percentuale maggiore di persone che lavorano da casa. Le stime indicano che, durante la pandemia, il 25% delle persone ha lavorato da remoto nei Paesi con reddito alto, mentre nei Paesi con reddito più basso solo il 13%.

Tendenze future dello smart working

Tendenze future dello smart working

Per la maggior parte delle aziende, in futuro sarà necessario trovare una via di mezzo tra il lavoro solo virtuale e la presenza in ufficio cinque giorni a settimana. Dopo aver chiesto ai datori di lavoro, PwC ha scoperto che mentre meno di un dirigente su cinque desidera tornare in ufficio come prima del Covid, solo il 13% vuole abbandonare l'ufficio in maniera definitiva.

Il risultato? "...la maggior parte delle aziende sta adottando un luogo di lavoro ibrido in cui un gran numero di dipendenti lavora in ufficio a rotazione in spazi condivisi".

Questo offre vantaggi a tutti. Le organizzazioni godono dei vantaggi culturali, collaborativi e creativi di avere tutte le persone insieme in un unico posto almeno per una parte del tempo. I dipendenti hanno la possibilità di usufruire in parte della flessibilità e dello spazio per concentrarsi di cui godevano quando lavoravano da remoto.

Anche se non è così rivoluzionario come lo smart working full-time per tutti, è comunque probabile che il lavoro ibrido diffuso comporterà grandi cambiamenti in molti aspetti della nostra vita. I centri cittadini, che dipendono da un gran numero di lavoratori che si spostano ogni giorno al loro interno, dovranno adattarsi a un nuovo modo di lavorare. Lo stesso vale per i servizi di trasporto, che serviranno un numero minore di pendolari.

Inoltre, lo smart working e il lavoro ibrido permettono una maggiore libertà nella scelta del luogo di residenza, poiché le persone non avranno più la necessità di essere vicine al luogo di lavoro. Questo potrebbe cambiare le nostre città per sempre.

Quali sono i vantaggi dello smart working?

Quali sono i vantaggi dello smart working?

Consentire alle persone di lavorare da remoto almeno una parte del tempo offre enormi vantaggi alle organizzazioni. Ecco cinque di questi vantaggi.

  1. Talento

    La rimozione dei limiti geografici consente alle organizzazioni di assumere da ovunque, con la possibilità di trovare persone adatte ai ruoli offerti, a prescindere da dove vivono. È addirittura possibile assumere persone in un altro continente, con strumenti di collaborazione che superano le barriere dei fusi orari.

  2. Luogo di lavoro sfruttato al meglio

    Avere il personale in sede solo per una parte del tempo consente ai manager e ai leader di massimizzare i vantaggi del tempo passato con i propri team, con l'opportunità di organizzare riunioni individuali e incoraggiare la collaborazione e la socializzazione.

  3. Diversità e inclusione maggiori

    La possibilità di selezionare talenti provenienti da qualunque posto permette di abbattere le barriere e consente alle organizzazioni di assumere le persone adatte al lavoro, a prescindere dal sesso o dall'etnia. Le responsabilità verso i figli, che tengono molti genitori fuori dal mondo del lavoro, potrebbero non essere più un ostacolo quando le persone lavorano da posti diversi dall'azienda.

  4. Maggiore produttività

    Le ricerche mostrano che lo smart working ha un effetto positivo sulla produttività. Grazie al minor tempo passato a spostarsi e alle minori distrazioni sul luogo di lavoro, molti dipendenti sentono che lo smart working offre loro il tempo e lo spazio per portare avanti il proprio lavoro. McKinsey stima che più del 20% della forza lavoro potrebbe lavorare almeno per una parte del tempo da remoto con la stessa efficienza di quando lavora in ufficio.

  5. Migliore coinvolgimento dei dipendenti

    L'opportunità di lavorare da remoto, e la flessibilità che ne consegue, è qualcosa che i dipendenti desiderano. Secondo un sondaggio, il 98% dei lavoratori 1 afferma di voler lavorare da remoto per almeno una parte del tempo. Offrire l'opzione dello smart working può aumentare il senso di appartenenza delle persone all'organizzazione con un effetto positivo sul loro impegno lavorativo.

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